Venerdì 20 gennaio 2017: Donald Trump è il 45esimo presidente degli Stati Uniti.

A Washington la giornata fatidica per il milionario repubblicano è iniziata con la visita alla Casa Bianca per il saluto - e meglio il passaggio di consegne - con Barack Obama.

Tra i due presidenti, uscente ed entrante, strette di mano e sorrisi, mentre le rispettive consorti, Melania (in completo color carta da zucchero) e Michelle, si sono scambiate baci e regali.

Seconda tappa della lunga e complessa cerimonia, la chiesa di St. John, vicino alla White House.

Qui Trump e Melania hanno partecipato a una funzione religiosa, prima del giuramento, a Capitol Hill, di fronte a decine di migliaia di spettatori e a milioni di telespettatori collegati da casa.

E non sono mancate le proteste dei gruppi che si oppongono al neopresidente. Da Washington e New York numerosi i cortei di contestazione, durante i quali si sono anche verificati scontri con la polizia.

L'altra faccia dell'America, delusa dal risultato delle elezioni dello scorso novembre.

IL DISCORSO - Dopo aver giurato fedeltà alla Costituzione americana sulla Bibbia di Abramo Lincoln, il neopresidente ha pronunciato il suo discorso, durato complessivamente 16 minuti (uno dei più brevi della storia).

"Oggi - ha esordito - trasferiamo il potere dai partiti di Washington al popolo. Ora inizieranno i cambiamenti, questo momento appartiene a voi. Il 20 gennaio 2017 sarà ricordato come il giorno in cui il popolo è diventato presidente".

"Le persone dimenticate - ha proseguito Trump - non saranno più dimenticate. Gli americani vogliono scuole, sicurezza e lavoro. Queste sono richieste ragionevoli e giuste, ma per troppi nostri cittadini c’è una realtà differente. Questi problemi si fermano qui e si fermano ora".

Ancora: "Il mio giuramento è stato un giuramento di alleanza verso tutti gli americani. Perché siamo una sola nazione. Un solo cuore, una sola casa e un solo destino glorioso".

Dunque, ha ribadito Trump ricordando uno degli slogan della sua campagna elettorale, "l'America verrà per prima" in ogni decisione su commercio, tasse, immigrazione, economia.

"Ogni mia decisione sarà presa per beneficiare le famiglie americane", per "proteggere il nostro Paese dalle aggressioni degli altri Paesi che attaccano la nostra economia".

Ai cittadini in difficoltà, Trump ha assicurato: "Non vi lasceremo mai e poi mai indietro" perché "l'America inizierà a vincere di nuovo, come mai fino ad ora”.

Creeremo, ha detto ancora il presidente, "nuovo lavoro, confini sicuri, ricchezza" e "costruiremo nuove strade, autostrade, ponti in tutta la nostra nazione".

"SRADICHEREMO IL TERRORISMO" - Sulla politica estera, Trump ha ridadito "amicizia e buona volontà con le altre nazioni", ma "senza più cercare di imporre il nostro esempio, limitandoci solo a farlo brillare".

Inoltre, ha aggiunto, "rafforzeremo le alleanze esistenti e ne creeremo di nuove".

Poi un messaggio all’Isis: "Lavoreremo per un mondo unito contro il terrorismo radicale islamico, che spazzeremo via per sempre dalla faccia della terra".

PATRIA E MINORANZE - Molta attenzione, alla vigilia dell'insediamento, è stata riservata ai messaggi che Trump avrebbe riservato alle cosiddette minoranze. Nodo risolto dal neopresidente all'insegna del patriottismo: "Anche se il colore della pelle dei cittadini americani è nero, marrone o bianco, dobbiamo tutti la nostra vita allo stesso sangue rosso dei patrioti". "Tutti - ha aggiunto - godiamo delle stesse libertà e salutiamo la nostra grande bandiera americana. Non importa dove un bambino è nato, tutti guardano lo stesso cielo e hanno il cuore pieno degli stessi sogni".

I RICHIAMI A DIO - "La Bibbia ci dice quanto è bello quando il popolo di Dio vive assieme nell’unità" e "quando l'America è unita, l’America non può essere fermata".

Insomma, "il momento delle chiacchiere è finito ora inizia quello dei fatti", la chiosa di Trump, che ha garantito la volontà di "restituire ai cittadini il sogno americano" e (altro slogan usato in campagna elettorale)" di "rendere l'America di nuovo grande".

MELANIA E IVANKA, FIRST LADY E FIRST DAUGHTER - FOTO:

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