Le voci dei cittadini sovrastano i dati ufficiali delle liste di attesa nella sanità pubblica che, oltre ad essere datati (il tempo nel sito internet dell'Asl si è fermato ad agosto), rappresentano l'autodenuncia trasparente di un malessere vecchio e sempre attuale.

«Ho chiesto di prenotare una colonscopia, mi è stato detto: "prime disponibilità a settembre-ottobre, che fa prenota?" "Penso proprio di no, il tempo di attesa mi sembra esagerato" ho risposto ma la signora gentilissima mi ha ribadito che prima non sarebbe stato possibile. Non ho scelta, la farò in uno studio privato», denuncia Mario Contini, pensionato. Tradotto significa 200/250 euro di tasca, in parte detraibile nella denuncia dei redditi. «Intanto dovrò anticipare».

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