Dopo aver confessato di essere lui l'autore della strage di Capodanno al club Reina di Istanbul, costata la vita a 39 persone, Abdulkadir Masharipov ha anche aggiunto che, in realtà, il suo piano prevedeva di commettere un massacro in piazza Taksim, cuore della città, nel corso dei festeggiamenti.

Poi ha dovuto però cambiare programma a causa delle ingenti forze di sicurezza presenti per tutta la notte nelle strade della città.

"Un emiro dello Stato islamico" di Raqqa, ha raccontato agli inquirenti, gli aveva ordinato la strage: "Sono andato in piazza Taksim ma c'erano troppe misure di sicurezza. Sono entrato in contatto con la persona che mi aveva dato l'ordine e mi disse di cercare un nuovo obiettivo nella zona. Ho percorso la costa in taxi. Il club Reina mi è sembrato il luogo ideale. Lo chiesi alla persona di Raqqa e lui mi dato l'ok", ha confermato l'uomo di origine uzbeka.

Quando è stato arrestato in un appartamento di Esenyurt ha gridato alla polizia: "Non mi uccidete"; insieme a lui c'erano un iracheno, Ali Jameel Mohammed, e tre donne: Dina A., del Senegal; Aysha M, proveniente dalla Somalia, e Tenee Trare, egiziana.
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