È stata chiusa, dopo due anni, l'inchiesta bis su Stefano Cucchi, il geometra morto all'ospedale Pertini di Roma nel febbraio 2009 dopo l'arresto per droga.

Tre dei cinque carabinieri indagati dovranno rispondere di omicidio preterintenzionale. Si tratta di Alessio Di Bernardo, Francesco Tedesco e Raffaele D'Alessandro (quelli che materialmente avevano arrestato Cucchi); accusato di calunnia, invece, il maresciallo Roberto Mandolini, che all'epoca era comandante della stazione di Appia.

Per la morte di Stefano finora non è stato riconosciuto alcun responsabile: dopo tre giudizi di merito e una sentenza della Cassazione sono arrivate solo assoluzioni.

Questa seconda inchiesta, invece, potrebbe porre le basi per un nuovo processo: il giovane non sarebbe quindi morto per epilessia, come sostenuto da una precedente perizia, ma sarebbe stato assassinato.

Il pestaggio da parte dei militari, si legge nell'avviso di chiusa indagini della Procura, aveva causato, tra l'altro, "una rovinosa caduta con impatto al suolo in regione sacrale", con "lesioni personali che sarebbero state guaribili in almeno 180 giorni e in parte con esiti permanenti, ma che nel caso in specie, unitamente alla condotta omissiva dei sanitari che avevano in cura Cucchi presso la struttura protetta dell'ospedale Sandro Pertini, ne determinavano la morte".

"Bisogna avere fiducia nella giustizia" è stato il commento di Ilaria, sorella di Stefano, su Facebook:

Intanto il legale di uno dei carabinieri coinvolti ha dichiarato che l'accusa non può essere provata. "Gli elementi su cui si fonda", ha detto l'avvocato Eugenio Pini, "non sono riscontrabili in atti e, tanto meno, nella perizia disposta dal Gip".

E Roberto Mandolini, uno dei militari indagati, ha scritto su Facebook: "L'attacco all'Arma è sotto gli occhi di tutti, nonostante le innumerevoli perizie stabiliscano con assoluta certezza che non ci sono state lesioni di alcun tipo che ne abbiano potuto procurare la morte (vedasi perizia disposta dal GIP), vengono cambiati i capi d'imputazione per non incorrere nella prescrizione e mandano a processo dei Carabinieri innocenti, dei padri di famiglia, dei Servitori dello Stato, solo per infangarli".

L'ASSOLUZIONE DEI MEDICI DELL'OSPEDALE PERTINI - VIDEO:

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