Donald Trump torna ad attaccare l'intelligence americana per sminuire il cosiddetto Russia-gate e ribadire il suo scetticismo sulle accuse che vorrebbero il Cremlino direttamente coinvolto negli attacchi hacker che avrebbero danneggiato il Partito democratico e Hillary Clinton nella corsa alla Casa Bianca.

Lo fa, come al suo solito, su Twitter, e questa volta cita anche Julian Assange, il fondatore di Wikileaks: "Julian Assange ha detto che un 14enne potrebbe aver hackerato Podesta (il responsabile della campagna elettorale dei democratici). Ha anche detto che non sono stati i russi a dargli le informazioni".

Il tycoon newyorkese ha dunque citato un'intervista concessa da Assange a Fox News per screditare i servizi segreti Usa, e ha anche commentato il rinvio della riunione sul Russia-gate.

"Il briefing dell'intelligence sul cosiddetto hackeraggio russo è stato rinviato a venerdì, forse serve più tempo per costruire un caso. Molto strano!", ha scritto.

Intanto un portavoce del Presidente eletto Usa ha fatto sapere che venerdì Donald Trump incontrerà il direttore della Cia John Brennan, quello dell'Fbi James Comey e il Director of National Intelligence James Clapper proprio per discutere delle presunte violazioni informatiche di Mosca.

E il magnate repubblicano, che entrerà in carica dal 20 gennaio, ha annunciato la sua prima conferenza stampa dal giorno dell'elezione: si terrà l'11 gennaio a New York.
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