Prima una fucilata alle gambe per impedirgli di fuggire, poi una alla testa per uccidere. Ad Angelo Palmas, i killer non hanno lasciato scampo. L’allevatore di Buaschi, 47 anni sposato, due figlie, è stato freddato nelle campagne del paese davanti al suo ovile appena sceso dalla sua auto. Il corpo è stato trovato da un cacciatore.

I carabinieri stanno conducendo indagini a tappeto.

Perquisizioni sono state eseguite da Busachi fino a Nuoro dove l’allevatore abitava. Gli investigatori sanno da dove partire: dalla faida che negli anni Novanta ha insanguinato il paese. Angelo Palmas era scampato a un agguato nel ’92. Due anni dopo venne arrestato per l’omicidio di Cosimo Luigi Mele. Fu scagionato e ottenne un risarcimento per i 438 giorni trascorsi in carcere.

Dopo anni di quiete il paese ripiomba nell’incubo della faida

Come ha confermato il,procuratore della Repubblica di Oristano, Ezio Domenico Bosso, l'allevatore dopo essere sceso dalla sua Alfa 156 stava aprendo il cancello dell'ovile quando è stato colpito da tre fucilate.

Il corpo senza vita dell'allevatore è stato scoperto da un cacciatore che aveva raggiunto il vicino abbeveratoio.

Il sindaco di Busachi, Giovanni Orru, spera che dietro il grave episodio non ci sia la faida che ha insanguinato il paese vent'anni fa.

Sul luogo dell'agguato questa mattina sono arrivati i carabinieri di Ghilarza della compagnia di Ghilarza, coordinati dal maggiore Alfonso Musumeci e gli specialisti della scientifica.

Nell'agosto del 1994 Palmas era stato arrestato per il delitto di Cosimo Luigi Mele, allevatore ucciso il 24 luglio di quell'anno nell'ambito della faida che all'epoca insaguinava Busachi.

Trascorse 438 giorni in carcere ma successivamente fu completamente scagionato e nell'ottobre del 2000 venne risarcito per ingiusta detenzione con 50 milioni di lire.

Da tempo Palmas abitava a Nuoro e viaggiava tutti i giorni a Busachi per accudire il gregge nel suo ovile di Santa Susanna.

Era sposato e aveva due figli.

LA FAIDA - Angelo Palmas era stato assolto nel 1997 insieme ai fratelli Tonino e Giuseppe Mele dalla Corte d'assise d'appello di Cagliari, dall'accusa di essere uno dei killer di Cosimo Luigi Mele, allevatore ucciso all'alba del 24 luglio del '94 nel suo tancato di Sant'Antonio con cinque colpi di fucile.

Un omicidio senza un colpevole, come gli altri quattro commessi a Busachi dal 1984. Non si conoscono i nomi dell'assassino di Salvatorangelo Concu, ucciso l'11 settembre del 1984 nel suo ovile, del servo pastore Cosimo Sini, freddato mentre mungeva le pecore il 26 febbraio del '90, dell'allevatore Antonio Caboni, assassinato il 26 marzo del '92, e del cugino di Cosimo Luigi Mele, Giovanni Antonio Mele, raggiunto da una scarica di fucilate mortali il 26 giugno del '94.
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