Si è svolto oggi, nel carcere romano di Regina Coeli, l'interrogatorio di Marco Prato, accusato insieme con Manuel Foffo di avere ucciso Luca Varani il 4 marzo scorso a Roma.

L'accusa per entrambi è omicidio volontario premeditato.

Ad ascoltare Prato è il pm Francesco Scavo, davanti al quale Prato ha ribadito: "Non ho ucciso Luca", e ancora: "Lo volevo salvare ma mi ha bloccato la veemenza di Foffo, che io amo, sono succube della sua personalità".

Era stato lo stesso Prato nei giorni scorsi a chiedere l'interrogatorio in quanto voleva dare la sua versione dei fatti, sostenendo che al massacro di Varani ha avuto una partecipazione marginale e attribuendo a Foffo l'intera azione delittuosa.

Il tutto, ha dichiarato, era nato come un gioco erotico a tre, che poi si è trasformato in omicidio.

C'è però da sottolineare che sul martello e il coltello usati per uccidere Varani ci sono le impronte digitali sia di Foffo sia di Prato, ha rilevato il pm, e Prato ha spiegato che la traccia sia rimasta perché Foffo dopo il delitto gli aveva detto di ripulire le armi.
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