La nuova vita nel buio è cominciata con l'arte. Gianni Pilloni, 65enne di Gonnosfanadiga, ha perso la vista da adulto e ha dovuto imparare a vedere con le mani, riuscendo così a realizzare oggetti di sughero, zucche, legno e canne. La sua casa racconta l'anima di un artista che ha saputo modellare il dolore. «Ho accettato la cecità serenamente e con il pieno sostegno della mia famiglia. All'inizio del buio ho avuto paura, ma non mi sono arreso e oggi mi sento realizzato. La famiglia mi ha sempre reso più semplici le cose».

Com'è diventato un artista?

«Prima non l'avevo mai fatto. Dodici anni fa ho iniziato a intrecciare dei fili per realizzare un portachiavi, così ho scoperto una passione nascosta. Ho cominciato a studiare gli oggetti con le mani: Sono così riuscito con poche canne a fare una zattera con il pescatore, poi ho preso una scarpa e l'ho copiata scolpendo il legno. Non mi sono più fermato».
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