Svolta nelle indagini dell'italiano ucciso a Rio de Janeiro.

La polizia brasiliana ha arrestato sei persone e disposto il fermo di un adolescente con l'accusa di aver partecipato all'omicidio di Roberto Bardella, il 52enne di Jesolo ucciso giovedì da alcuni trafficanti dopo essere entrato per sbaglio con la moto nella favela Morro dos Prazeres di Rio de Janeiro.

I sette sono stati identificati dal cugino della vittima, il 59enne Rino Polato, che ha assistito all'omicidio ma è stato risparmiato dai narcos.

I MOTIVI DELL'OMICIDIO - Bardella potrebbe essere stato ucciso perché portava con sé una telecamera piazzata sul casco: è ciò che trapela dalla ricostruzione dei fatti fornita dalla polizia civile di Rio.

La vittima, un turista italiano di 52 anni, sarebbe stato ucciso con uno sparo alla testa.

Con lui nella favela di Morro dos Prazeres è finito anche l'amico Rino Polato, 59 anni, che si è però salvato. I due avevano intrapreso un viaggio per percorrere in motocicletta diversi Paesi sudamericani, e prima di arrivare a Rio erano già stati in Paraguay e Argentina.

LE ALTRE VITTIME ITALIANE - Quello di oggi è il terzo caso di italiani uccisi in Brasile in poco meno di un mese. Tre giorni fa, il 5 dicembre, Alberto Baroli, 51 anni, imprenditore oristanese residente a Parigi, è stato accoltellato a morte durante una rapina nella villetta che aveva affittato per una vacanza sulla spiaggia di Beberibe, 80 chilometri a nord di Fortaleza.

Il secondo omicidio è stato quello di Pamela Canzonieri, 39enne, di Ragusa, trovata senza vita nel suo appartamento a Morro de Sao Paulo, a Bahia, nella notte fra il 17 e il 18 novembre scorso.
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