Quattro anni in croce per poter poi finalmente dimostrare la sua innocenza alle accuse che gli erano state contestate. Nella tarda mattinata i giudici del collegio del Tribunale di Nuoro presieduto da Giorgio Cannas hanno assolto – perché il fatto non sussiste - Fabio Nanu, necroforo di Lodè dall’accusa di concussione per induzione.

Un reato che avrebbe potuto portarlo ad una condanna dai 4 agli otto anni di reclusione. In pratica dopo una denuncia al responsabile del cimitero del paese dell’alta Baronia veniva contestato di sviare la “clientela” ad un titolare di un’agenzia funebre del suo stesso paese, Franco Domenico Nanu, a favore di tutti gli altri operatori del territorio. Questo perché secondo l’accusa – smontata nel processo – Nanu non si sarebbe piegato alle richieste di denaro sollecitate dal necroforo.

La denuncia risale al 2013 per fatti che sarebbero avvenuti due anni prima. Oggi la conclusione con lo stesso imputato che si è sottoposto ad esame prima della discussione delle parti. Sia il pm Andrea Ghironi che il difensore dell’uomo, l’avvocato Basilio Brodu, sono giunti alla medesima conclusione: assoluzione. Richieste dopo una breve camera di consiglio accolte anche dai giudici.
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