Non si placano negli Stati Uniti le polemiche innescate dal quello che la stampa ha ribattezzato Pizzagate.

Ovvero, la sistematica produzione di notizie false e tendenziose da far circolare sui social network per colpire gli avversari politici.

Un modus operandi che ha caratterizzato la campagna elettorale per la Casa Bianca e che ha fatto finire sotto accusa alcuni gruppi di estrema destra schierati con il presidente eletto Donald Trump.

Il culmine della delazione via web è stata la creazione di un'inquietante bufala, riguardante un presunto giro di pedofilia che vedeva coinvolti esponenti del partito democratico, arrivando a coinvolgere addirittura Hillary Clinton e il suo entourage.

Il post, rimbalzato selvaggiamente in Rete, ha quasi innescato una tragedia, alla base - appunto - del Pizzagate: un uomo, Edgar Maddison Welch, si è presentato armato nella presunta base del presunto giro criminale, la pizzeria Comet Ping Pong di Washington.

Secondo quanto si è appreso, "voleva investigare privatamente", ma nel corso della sua "ispezione" è nato un parapiglia ed è partito un colpo.

Nessuno è rimasto ferito, ma l'accaduto è diventato un caso, che ha innescato un aspro dibattito e scatenato una bufera politica.

Bufera che ha travolto anche il consigliere per la sicurezza nazionale designato da Donald Trump, Michael Flynn, e suo figlio, Michael Flynn junior, rei di aver contribuito alla circolazione delle false notizie.

Flynn junior, in particolare, è stato costretto a lasciare l'incarico affidatogli da Trump nel team per la transizione, a causa di un tweet dove sosteneva "la storia rimaneva vera fino a che non si dimostrava che era falsa".

Oltre al problema delle bufale create ad arte per influenzare l'opinione pubblica, molti media Usa sottolineano il preoccupante ammiccamento a destra del presidente eletto.

Nei giorni scorsi aveva fatto discutere la scelta di Trump di affidarsi al consiglio di Stephen Bannon, vicino all'ambiente dell'estremismo xenofobo e razzista.
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