Arrestati in Bolivia, in connessione alla tragedia aerea dello scorso 28 novembre, il direttore generale Gustavo Vargas e i tre dipendenti della compagnia charter Lamia dell'aereo precipitato in Colombia, l'unico della sua flotta, con a bordo 77 persone, la squadra di calcio brasiliana del Chapecoense e i giornalisti che seguivano la finale della Copa sudamericana.

Come ha reso noto il procuratore che indaga sul caso, Ivan Quintanilla, l'accusa formulata è quella di negligenza che potrebbe trasformarsi in omicidio colposo.

Sono sei in totale le persone indagate, fra cui il controllore di volo Celia Castedo che nel frattempo ha lasciato la Bolivia per il Brasile e che sostiene di aver insistito per il cambiamento del piano di volo dell'aereo per includere uno stop per il rifornimento di carburante.

L'aereo era decollato da Santa Cruz de Sierra, nel nord della Bolivia, dove ha sede la Lamia, ed era diretto a Medellin, in Colombia. Ma era rimasto senza carburante e si è schiantato sulle montagne intorno alla città colombiana.

Un figlio di Vargas era stato direttore dell'autorità boliviana da cui dipende la concessione delle licenze di volo per le compagnie aeree.
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