"Giulio era un portatore di pace e non chiuderò questa indagine finché non avrò arrestato chi lo ha ucciso".

Questa la promessa fatta da Nabil Ahmed Sadek, procuratore egiziano titolare dell'indagine sulla morte di Giulio Regeni, il ricercatore friulano torturato e ucciso lo scorso febbraio al Cairo.

Il magistrato è arrivato oggi a Roma per fare il punto sull'inchiesta assieme ai colleghi della procura di Roma.

E, nel corso della sua tappa italiana, ha avuto anche modo di incontrare i genitori di Giulio.

Un colloquio durato poco meno di un'ora, presso la Scuola di polizia di via Guido Reni, nel quale Sadek ha presentato le sue condoglianze alla famiglia, anche a nome delle autorità e del popolo egiziano.

Dal canto proprio, i Regeni hanno apprezzato "l'apertura" arrivata dalla magistratura egiziana, sottolineando "l'amore di Giulio per il mondo arabo e la sua profonda conoscenza della sua cultura".

Sadek resterà nella Capitale fino a domani, per ulteriori approfondimenti con i pm romani.

Al termine del faccia a faccia verrà diramata una nota congiunta.

L'APPELLO DEI GENITORI DI GIULIO REGENI - VIDEO:

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