La scintilla scoccò cinquant'anni fa, sotto i portici di via Roma, a Cagliari. Nello scorgere la bambola, grande quanto una bambina e con indosso il costume tradizionale di Quartu Sant'Elena, fu amore a prima vista.

«Era il 1966. La pagai 35 mila lire. Un sacco di soldi a quei tempi». E la passione, che già covava da tempo, esplose per non fermarsi più.

Oggi Maddalena Ibba, 68 anni, originaria di Giba ma santadese d'adozione, di bambole ne ha già messe insieme più di millecinquecento e ha realizzato un sogno: creare il "Museo delle bambole" del Sulcis Iglesiente.

Un'esposizione permanente che è ormai diventata una tappa d'obbligo per chi si reca alla scoperta dei tanti tesori del centro del Basso Sulcis. Fresca di festeggiamenti per il mezzo secolo di vita insieme al marito Piergiorgio Lazzaretti, ex fabbro in pensione e suo primo sostenitore, Maddalena ha festeggiato pochi giorni fa anche le nozze d'oro con l'altro suo amore: le bambole.

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