Inizierà oggi il rimpatrio di alcune delle vittime dell'incidente aereo avvenuto in Colombia, vicino a Medellin, il 28 novembre in cui sono morte di 71 persone, compresi molti giocatori della squadra di calcio brasiliana della Chapecoense.

Le autorità brasiliane speravano di anticipare il rientro ma, come ha spiegato l'ambasciatore brasiliano in Colombia, Julio Bitelli, davanti alla complessità dell'operazione. dovuta all'elevato numero di vittime, è stato necessario far slittare tutto di qualche ora.

Sono 64 le salme di cittadini brasiliani che verranno caricate su vetture e da lì portate a Rio Negro, vicino Medellin, dove ha sede la Forza Aerea Colombiana. Ad attenderli tre aerei brasiliani che li porteranno a Chapecò.

I FUNERALI - L'Arena Condà, stadio della sfortunata squadra santacatarinense, ospiterà i funerali delle vittime ed è già annunciata la presenza, fra gli altri, del presidente della Fifa, Gianni Infantino.

Si prevedono almeno 100mila persone alla funzione prima che ciascuna vittima venga seppellita nella sua città natale.

LA COPA - E mentre migliorano le condizioni del portiere Jackson Follmann, che ha subito l'amputazione di una gamba, arrivano notizie per cui la Federazione calcistica avrebbe intenzione di assegnare la Copa Sudamericana alla Chapecoense su richiesta dell'Atletico National, contro cui avrebbe dovuto disputare la finale.

Se la Federazione darà l'ufficialità la Chapecoense otterrà anche la garanzia di partecipare alla prossima Libertadores e alla Recopa.

Nel frattempo, una replica della Copa è già stata consegnata al club brasiliano.

LE INDAGINI - Il tutto, mentre proseguono le indagini sulle cause del disastro.

Sempre più avvalorata la tesi della mancanza di carburante a bordo.

E oggi si apprende che il comandante Miguel Quiroga - che era anche il proprietario dell'aereo - ne fosse perfettamente consapevole.

Avrebbe infatti modificato il piano di volo proprio per saltare una tappa di rifornimento a Bogotà, in palese violazione delle norme di sicurezza, e non l'avrebbe comunicato per tempo per timore di vedersi revocata la licenza di volo.
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