Un giovane di Villacidro, Francesco Pinna, 36 anni, condannato in primo grado dal Tribunale di Cagliari a 5 mesi e 10 giorni di reclusione e una multa di 1.400 euro, è stato assolto in appello dal reato di spaccio di sostanze stupefacenti «perché il fatto non sussiste».

Nell'ottobre 2013, i carabinieri, impegnati a controllare il parco Dessì, avevano sorpreso Pinna mentre vendeva a sconosciuti due involucri di color bianco. Subito dopo consegnava 20 euro a un amico che gli mostrava qualcosa, facendogliela annusare.

Colti in flagranza, i due venivano arrestati. Perquisite le rispettive abitazioni, veniva trovata droga e un bilancino elettronico. Erano stati condotti davanti al giudice, con l'accusa di concorso nella detenzione a fine di spaccio di 76,5 grammi di marijuana, nascosta a casa di Pinna, 69,5 grammi e 29,8 di hashish a casa dell'amico, più altri quantitativi venduti per 132,50 euro.

In Tribunale, i due hanno scelto di proseguire l'iter giudiziario su strade diverse. Pinna, difeso dall'avvocata Rosanna Le Donne, ha optato per il rito abbreviato. A conclusione del giudizio, il giudice l'ha condannato a 5 mesi e 10 giorni di reclusione e una multa di 1.400 euro. La difesa ha impugnato la sentenza.

Tre anni dopo i fatti, per giudici della Corte, nel corso del processo, «non è emerso alcun elemento che dimostri la relazione nell'attività di spaccio fra i due giovani, la sostanza trovata a casa della nonna di Pinna presuppone non la vendita, ma un utilizzo privato: il fatto non sussiste».
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