«Pensi forse di poter mungere i mufloni?», lo sferzava il padre, anziano pastore che ragionava secondo il codice immutabile della sua cultura millenaria.

Erano le parole dette anche dagli altri, dal paese intero. «Mi schernivano, mi prendevano in giro. D’un tratto ero diventato un sovversivo, un matto, uno pericoloso».

In Barbagia erano i tempi degli scontri duri sul progetto Parco del Gennargentu e Daniele Serusi, 52 anni, allevatore di Fonni che sosteneva l’idea dell’oasi di tutela, diceva che aveva un sogno: allevare daini, cervi e mufloni.

Oggi l’agriturismo Donnortei è un’azienda modello, un’oasi naturalista che nasce sul Monte Spada e che ospita animali selvatici e piante straordinarie. Qui arrivano 20 mila visitatori all’anno e seimila scolari. Una scommessa vinta, «anche grazie all’appoggio di mia moglie Anna».

Oggi su L’unione Sarda l’intervista completa.
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