Ha intercettato le lettere con cui la banca aveva spedito al cognato la carta di credito e il codice pin e in poco più di un mese ha effettuato prelievi e pagamenti per oltre duemila euro.

Una casalinga 33enne di Uri è stata però scoperta dai carabinieri del paese che l'hanno denunciata a piede libero.

L'inchiesta è scattata a inizio ottobre quando un 44enne di Uri si è presentato in caserma spiegando di essersi ritrovato addebitate numerose spese effettuate tramite una carta di credito mai ricevuta e mai utilizzata.

Gli accertamenti effettuati presso l’istituto di credito hanno permesso ai Carabinieri di riscontrare che la carta di credito era stata effettivamente emessa e spedita, a seguito di un regolare contratto di finanziamento.

A quel punto, è stato sufficiente localizzare le banche e gli esercizi commerciali nei quali erano stati effettuati i prelievi di denaro e gli acquisti non autorizzati, per capire che l’utilizzatore abusivo della carta di credito non andava cercato tanto lontano.

Restringendo il cerchio delle persone che erano a conoscenza del contratto di finanziamento e confrontandolo con quello di coloro che avevano accesso alla cassetta della posta dell’interessato, si è arrivati così a scoprire che le spese erano comunque state fatte – anche se indebitamente – in famiglia, visto che la responsabile era appunto la cognata del denunciante, che dovrà ora rispondere di vari reati.
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