Continua la protesta nel North Dakota contro la costruzione dell'oleodotto Dakota Access Pipeline che, una volta costruito, dovrebbe attraversare quattro Stati Usa e una riserva Sioux prima di arrivare a portaer il petrolio estratto nell'Illinois.

Oltre cento manifestanti - tra nativi americani e attivisti ambientalisti - sono stati arrestati dalla polizia dopo che ieri la tensione è salita quando, durante gli scontri con le forze dell'ordine, solo stati sparati alcuni colpi di arma da fuoco e lanciate molotov, tre esplosi contro gli agenti da un manifestante.

Per disperdere la folla i poliziotti, in tenuta antisommossa, hanno utilizzato spray urticanti e granate assordanti.

I dimostranti affermano che con il Dakota Access Pipeline saranno contaminate le acque del fiume Missouri, da cui dipende il loro stile di vita tradizionale.

© Riproduzione riservata