I filmati di 79 telecamere, le targhe delle auto in transito, le persone alloggiate negli alberghi, i possessori di pistole calibro 7,65: 10 milioni sono in totale i dati analizzati dai carabinieri nel corso delle indagini sull'omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza, i fidanzati uccisi a Pordenone nel marzo 2015.

A fare la stima è il capitano Mauro Maronese, che all'epoca era comandante del nucleo investigativo dell'Arma in città e che è stato ascoltato come testimone nel corso del processo davanti alla Corte d'assise di Udine in cui è imputato per il duplice omicidio Giosuè Ruotolo, 27 anni, militare e collega di Trifone.

Maranese ha raccontato come si sono svolti gli accertamenti fin dai giorni successivi al delitto, avvenuto davanti al palazzetto dello sport.

La superperizia della Procura sostiene che l'imputato fosse nel parcheggio, ma nessuno lo ha visto con la pistola in mano e nessun collegamento concreto esiste tra lui e la probabile arma del delitto, la Beretta 7,65 ritrovata in un laghetto.
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