Sono due i procedimenti istruttori avviati dal Garante della concorrenza e del mercato nei confronti di Whatsapp in merito a presunte violazioni del Codice del consumo.

Dopo che la società di messaggistica è stata acquistata da Facebook, quest'ultimo ha pensato di integrare i due servizi, invitando gli utenti del servizio chat a mettere in comune i propri dati su entrambe le piattaforme.

Con una prima indagine, il Garante intende accertare se Facebook "abbia di fatto costretto gli utenti di WhatsApp ad accettare integralmente i nuovi termini contrattuali (...) facendo loro credere, con un messaggio visibile all’apertura dell’applicazione, che sarebbe stato, altrimenti, impossibile proseguire nell’uso dell’applicazione medesima", si legge in una nota.

La seconda indagine, invece, mira a verificare l'eventuale "vessatorietà di alcune clausole inserite nei 'Termini di utilizzo' di WhatsApp", che riguardano le modifiche unilaterali del contratto da parte della società, il diritto di recesso unilaterale (per il servizio di chat) e limitazioni di responsabilità a suo favore.
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