Nel corso della campagna elettorale per le presidenziali Usa Donald Trump ha insultato 281 tra persone, giornali, tv, aziende, associazioni, città e nazioni straniere.

Le vittime degli strali del candidato repubblicano sono state certosinamente conteggiate dal New York Times, che ha deciso di pubblicarne l'elenco integrale.

In cima alla lista, ovviamente, la rivale democratica Hillary Clinton, definita nel migliore dei casi "imbrogliona".

Ma la sfilza di nomi è davvero lunga e comprende, tra gli altri, Ted Cruz, senatore che ha sfidato il magnate alle primarie repubblicane, bollato come "bugiardo" e "cretino"; e un altro esponente del Gran Old Party, Marco Rubio, ritenuto dal tycoon un "piccolo burattino".

E poi: Barack Obama; celebrità, come Samuel L. Jackson; e nazioni, dal Messico alla Germania, passando per Iran e Gran Bretagna.

Ancora: i maggiori media del Paese, migranti, messicani, musulmani, donne, disabili e chi più ne ha più ne metta.

Il New York Times fa anche notare che la raffica di offese, la maggior parte delle quali affidate a Twitter, ha fatto raddoppiare il numero di follower del miliardario, passati dai 5,9 milioni di gennaio ai 12,1 milioni attuali.

I SONDAGGI SULLE ELEZIONI USA, CLINTON AVANTI SU TRUMP - VIDEO:

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