Continua a infuriare la battaglia in Iraq per strappare la città di Mosul all'Isis.

Ieri le forze irachene e curde peshmerga sono arrivate a 5 chilometri a nord della città dopo aver preso il controllo di un deposito di petrolio nella regione di Telkief.

E mentre il fronte meridionale si ferma a ancora a diversi chilometri di distanza, sarebbero almeno 4mila gli sfollati provenienti da Mosul e rimasti - nella quasi totalità dei casi - all'interno dei confini dell'Iraq (secondo l'Onu il numero sarebbe molto più alto, circa 11mila).

Sulla questione irachena è in programma oggi una riunione a Parigi dei 12 ministri della Difesa dei Paesi che fanno parte della coalizione anti-Califfato guidata dagli Stati Uniti.

Intanto, l'esercito iracheno ha annunciato di aver ripreso il controllo di Rutba, località dell'Iraq occidentale situata lungo la strada che porta al confine con la Giordania, teatro domenica scorsa di un'offensiva dei miliziani dello Stato islamico.

LA PROPAGANDA DELL'ISIS - Miliziani che attraverso l'agenzia di stampa del Califfato "Amaq" hanno diffuso un bilancio dei primi giorni della battaglia di Mosul.

E stando ai numeri forniti, in sette giorni l'Isis avrebbe ucciso 819 elementi delle forze irachene e dei peshmerga curdi, ossia una media di 117 militari al giorno.

Inoltre, nove ex militanti dell'Isis sarebbero stati bruciati vivi per aver disertato il fronte di battaglia contro le forze irachene.

VILLAGGIO A SUD DI MOSUL LIBERATO DALLE FORZE IRACHENE - VIDEO:

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