L'Unione europea grazia, almeno per il momento, la Russia.

I leader Ue, nel corso del Consiglio riunito a Bruxelles, hanno deciso di non imporre nuove sanzioni alla Russia per il suo appoggio al regime di Assad, accusato di crimini di guerra contro la popolazione siriana.

L'opzione, però, resta sul piatto, come confermato dal presidente francese François Hollande.

"Nuovi provvedimenti saranno contemplati se ci saranno ancora massacri", ha detto il numero uno di Parigi.

A fargli eco, la cancelliera tedesca Angela Merkel: "L'Ue - ha spiegato, ribadendo che le sanzioni restano possibili - è determinata a fare tutto il possibile per contribuire a risolvere la crisi umanitaria in Siria, perché non si può accettare questa situazione". Per il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, invece, "la strategia della Russia è quella di indebolire l'Ue, ma una crescente tensione non è l'obiettivo dell'Unione".

Nei giorni scorsi, quando era trapelata l'ipotesi - sposata anche dagli Usa - di sanzionare Mosca per il supporto a Damasco, il viceministro degli Esteri sovietico aveva assicurato che la Russia (già penalizzata a livello economico e finanziario in seguito alla crisi ucraina) era pronta a rispondere anche "con la forza" a eventuali, ulteriori provvedimenti.

E, per dare dimostrazione di risolutezza, Mosca ha deciso in queste ore di muovere alcune navi da guerra verso il Mediterraneo, innalzando ulteriormente la tensione, come denunciato dai vertici Nato.

L'ARRIVO DEI LEADER AL VERTICE UE - VIDEO:

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