Cagliari ha riabbracciato "fratello Salvatore". A 450 anni dalla morte, si è proceduto alla ricognizione del corpo di San Salvatore da Horta.

Quando due suoi confratelli hanno estratto dall'urna in vetro e bronzo il corpo di san Salvatore da Horta, rivestito del saio francescano, nella chiesa di Santa Rosalia, gremita come non mai, il silenzio e la commozione sono diventati palpabili.

Attorno all'arcivescovo di Cagliari Arrigo Miglio i componenti del tribunale creato per questa storica occasione (avvocato, notaio, un perito medico, falegname e muratore) che hanno proceduto, sull'altare maggiore del Santuario, alla prima ricognizione.

Un lungo applauso dei presenti ha saluto l'ostensione delle reliquie da parte di monsignor Miglio. È partita quindi una processione in mezzo ai fedeli: mille mani si sono letteralmente aggrappate a quel saio per toccarlo anche solo per un attimo, appoggiarvi un fazzoletto o un rosario, poterlo sfiorare per un bacio bagnato di lacrime.
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