Lo hanno visto sulla banchina alla stazione di Palermo, disorientato e con le lacrime agli occhi.

Era un bimbo di otto anni, che vive a Termini Imerese, e che, tutto solo, era salito sul convoglio per incontrare il suo papà, quello che più volte ha sentito al telefono ma alla cui voce voleva dare un volto.

Gli agenti della Polizia ferroviaria si sono avvicinati e lui si è chiuso in un totale silenzio; solo dopo diverse ore ha raccontato la sua avventura.

Uscito da scuola a Termini Imerese, non era tornato a casa ed era andato dritto in stazione: aveva preso il treno diretto a Palermo - circa 40 chilometri, un'ora circa di viaggio con i mezzi pubblici - ma sceso dal convoglio aveva avuto paura: non sapeva come trovare il suo papà, che vive nel capoluogo siciliano.

Intanto la mamma, non vedendolo rientrare, aveva cominciato a cercarlo per il paese, pensando a una bravata e senza avvisare le forze dell'ordine.

Dopo diverso tempo i poliziotti, che lo hanno rifocillato e fatto giocare, sono riusciti a ottenere le informazioni per restituirlo alla madre.
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