Giovedì a Roma si terrà la prima udienza del Consiglio di Stato, dove si deciderà sulla sospensiva della sentenza del Tar richiesta dalla Giunta regionale e dal Consorzio Industriale di Macomer, sull'inceneritore dei rifiuti di Tossilo.

Il Tar, al quale erano ricorsi il comitato Non Bruciamoci il Futuro, l'associazione Zero Waste Sardegna e l'Unione dei Comuni della Barbagia, aveva annullato tutti gli atti autorizzativi ed endoprocedimentali relativi alla realizzazione del nuovo inceneritore per illegittimità e irregolarità.

Una sentenza subito impugnata dalla Regione, Consorzio Industriale e Tossilo Spa al Consiglio di Stato, il quale ha convocato per giovedì la prima udienza.

I comitati contro l'inceneritore, Non Bruciamoci il Futuro e Zero Waste Sardegna, aprono un nuovo fronte di lotta, promuovendo una sottoscrizione per sostenere le spese dei ricorsi.

“Ci stupisce ancora la posizione della Giunta regionale- è scritto tra l'altro in un comunicato- che difende ad oltranza un progetto sbagliato, costoso, antieconomico e inquinante, in contrasto anche con l'ordine del giorno del Consiglio regionale votato a maggioranza il 13 maggio dello scorso anno”.

Non Bruciamoci il Futuro e Zero Waste Sardegna intendono far valere le motivazioni del loro no all'inceneritore anche davanti al Consiglio di Stato.

“Questo- scrivono nel comunicato- per continuare a reclamare soluzioni alternative all’incenerimento dei rifiuti, peraltro già esistenti, e per rivendicare il diritto dei cittadini ad opporsi a progetti che incidono sulla loro salute, sulla salubrità del territorio e sullo sviluppo”.
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