Sono riprese le operazioni di sbarco dei migranti dalla nave spagnola Rio Segura.

Ieri sono stati fatti scendere e identificati circa 350 stranieri mentre gli altri 900 hanno trascorso la notte sui ponti della nave.

Oggi, nel campo base allestito per la prima volta da quando ci sono stati gli sbarchi a Cagliari al Molo Icunusa utilizzando anche il terminal crociere mai entrato in funzione, si cercherà di completare le operazioni per almeno 700 migranti.

La Prefettura di Cagliari deve ancora cercare quasi 150 posti nelle strutture d'accoglienza della Provincia. "Chiediamo a chiunque sia a conoscenza di locali idonei all'ospitalità di persone di contattarci", ha detto Giuliana Perrotta, prefetto di Cagliari ammettendo che si è davanti all'ennesimo emergenza di un sistema d'accoglienza al collasso.

Lo hanno evidenziato anche i sindacati di Polizia: "Siamo davanti a un fallimento".

Nei giorni scorsi sono esplose le polemiche sulle inefficienze della macchina dell'accoglienza.

LO SBARCO DI IERI -La Rio Segura - questo il nome dell'imbarcazione della Guardia Civil spagnola - è approdata al molo Ichnusa alle 11,15 con il suo carico di disperati, tutti migranti salvati al largo della Libia in questi giorni.

A differenza di quanto accaduto in passato, nessun migrante è stato fatto sbarcare prima che le forze dell'ordine lo abbiano identificato e abbiano acquisito le impronte digitali.

Le operazioni potrebbero dunque durare alcuni giorni, per questo la Rio Segura resterà in porto fino a quando le procedure non verranno completate.

Allestito il campo di prima accoglienza, in parte anche nel Terminal crociere mai utilizzato.

A causa della carenza di posti nelle strutture di accoglienza della regione nella notte si era pensato persino di realizzare una sorta di tendopoli, ipotesi che alla fine è stata scongiurata: la Prefettura di Cagliari è riuscita a trovare la soluzione per tutti i migranti, 150 dei quali saranno ospitati nella scuola della Polizia penitenziaria di Monastir.

PIGLIARU SCRIVE AD ALFANO - Ancora una volta il presidente della Regione Francesco Pigliaru ha richiamato il Governo al rispetto delle quote concordate sul numero di migranti. "Non si discutono il dovere di contribuire all’azione di salvataggio di vite umane e l’impegno a garantire la più adeguata accoglienza ai migranti che sbarcano in Sardegna", ha scritto Pigliaru nella sua lettera al ministro degli Interni Angelino Alfano, "ma deve essere rispettato il limite riposto nell’equa ripartizione fra le regioni, che assegna alla Sardegna la quota del 2,96%".

“Qualsiasi problematica organizzativa in un’isola ha una doppia valenza in quanto è più difficile sopperire ai problemi con risorse fisiche confinanti o attraverso lo spostamento di persone verso altre regioni” scrive Pigliaru chiedendo di “accelerare l’adozione di provvedimenti che sollevino l’Amministrazione regionale (che come noto si sostiene con compartecipazione erariale) da costi impropri sia nell’assistenza in porto che nelle fasi operative dell’accoglienza, specialmente dei minori stranieri non accompagnati”.

Infine, il presidente della Regione richiede al Governo che con urgenza si trovino forme di facilitazione per le Amministrazioni locali che offrono il loro contributo nella prima accoglienza, sia nei vincoli finanziari che nei limiti amministrativo burocratici e che venga accolto quanto sottolineato dalla Conferenza delle Regioni e dall’AnciI, ai fini di un’accoglienza più adeguata e diffusa.

MIGRANTI, L'UNIONE EUROPEA APRE ALL'ITALIA - Intanto il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, apre alla flessibilità all'Italia, concessa per spese ''precise, limitate e chiaramente spiegate'', come sono quelle per la ''crisi dei rifugiati, per un terremoto'' e per i paesi vittima del terrorismo.

SBARCO A TEULADA - Intanto a Capo Teulada la notte scorsa altri migranti sono sbarcati all'interno del poligono militare di Capo Teulada.

Undici algerini - 10 uomini e una ragazza di circa 15 anni - hanno richiesto aiuto perché non sapevano dove si trovavano.

Individuati grazie alle coordinate GPS inviate con un telefonino, sono stati soccorsi da una motovedetta della Capitaneria di Porto.

Successivamente sono arrivati i carabinieri del primo reggimento corazzato che li hanno recuperati e portati nella base. Poi sono stati trasferiti ad Assemini.

Nel primo pomeriggio a Capo Teulada sono sbarcati altri 15 migranti.
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