La morte di Stefano Cucchi è stata "improvvisa e inaspettata" e causata da "epilessia".

È la conclusione-choc alla quale sono giunti i periti nominati dal giudice delle indagini preliminari nell'ambito dell'inchiesta bis - in cui risultano indagati Alessio Di Bernardo, Raffaele D'Alessandro, Francesco Tedesco, Vincenzo Nicolardi, Roberto Mandolini - sulle lesioni riscontrate sul corpo del geometra romano morto nel 2009 dopo essere stato arrestato per droga.

Secondo gli esperti - Francesco Introna, Franco Dammacco, Cosma Andreula e Vincenzo D'Angelo - "le lesioni riportate da Stefano Cucchi dopo il 15 ottobre 2009 non possono essere considerate correlabili causalmente o concausalmente, direttamente o indirettamente anche in modo non esclusivo, con l'evento morte".

Stefano, dice la perizia, soffriva di una "patologia epilettica di durata pluriennale, in trattamento con farmaci anti-epilettici", e nelle 250 pagine della relazione non viene trascurata la tossicodipendenza che "può aver svolto un ruolo causale favorente per le interferenze con gli stessi farmaci antiepilettici alterandone l'efficacia e abbassando la soglia epilettogena".

La sorella di Stefano, Ilaria Cucchi, ha pubblicato un post su Facebook per commentare i risultati della perizia, e se la prende col perito Introna, dicendo che comunque non sarà lui a stabilire "il nesso causale ma saranno i magistrati della procura ed i giudici".

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