Il sogno dello stadio-gioiellino è durato solo sei mesi, neanche un campionato.

Il 2 settembre del 2012 il Cagliari giocò la prima partita a porte chiuse (Cagliari Atalanta 1-1) e il 10 febbraio 2013 con il Milan (stesso risultato) disputò l'ultima davanti a 16.500 spettatori, il massimo della capienza.

Quattro giorni dopo il presidente Massimo Cellino, il sindaco di Quartu Mauro Contini e l'assessore allo Sport del Comune Stefano Lilliu vennero arrestati con l'accusa di peculato e falso ideologico. A fine mese lo stadio venne dichiarato inagibile.

E' stata una storia difficile quella di Is Arenas, l'impianto che il Cagliari calcio volle trasformare da campo di periferia a stadio da serie A. Lo fece troppo in fretta e lo fece non rispettando la legge, secondo la procura di Cagliari che ha spazzato quel sogno con un'inchiesta che ha travolto la società rossoblù, il Comune di Quartu, progettisti e impresari.

Oggi di quello stadio non resta più niente. Gli abusi edilizi commessi dovevano essere eliminati e così è stato. I lavori per la demolizione della Main stand, la tribuna centrale da 3422 posti distante 7 metri e mezzo dalla linea laterale realizzata in poche settimane dal Cagliari calcio, sono quasi terminati (erano iniziati l'8 agosto scorso).

Resta da eliminare qualche maceria e poi Is Arenas tornerà ad essere ciò che era. E chissà chi ci giocherà.

LA STORIA - E' l'inizio del 2012, il Sant'Elia è spesso inagibile e dopo esili e partite a porte chiuse il Cagliari calcio decide di emigrare a Quartu. Stipula una convenzione triennale con il Comune di Quartu (30 mila euro) e ottiene il via alla realizzazione dell'impianto.

Il presidente Massimo Cellino accelera e in nove mesi l'impianto è praticamente pronto. "Sarà la casa definitiva del Cagliari calcio", è la convinzione del numero uno della società.

La prima partita è Cagliari Atalanta (1-1, gol di Denis ed Ekdal), il 2 settembre del 2012. Si gioca a porte chiuse perché l'impianto non era stato ancora completato.

Il 30 settembre successivo il Cagliari affronta il Pescara, questa volta davanti ai tifosi fidelizzati. Poi, tra un'autorizzazione dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive e un no della questura arriva il Catania (10 novembre).

Lo stadio in tutti i suoi 16.082 posti viene aperto per Cagliari Napoli, il 26 novembre.

Poi arrivano gli esìli, i ritorni, i bracci di ferro tra Cellino e la prefettura, la Roma, la Juve, il Milan, l'inchiesta giudiziaria. E i clamorosi arresti.

Il 29 novembre 2012 finiscono in cella con l'accusa di tentato peculato e falso ideologico i dirigenti del comune Pierpaolo Gessa e Andrea Masala mentre il progettista dello stadio, Jaime Manca di Villahermosa, è accusato di abuso edilizio.

Il 14 febbraio del 2013 il presidente del Cagliari Massimo Cellino, il sindaco di Quartu Mauro Contini e l'assessore allo Sport del Comune Stefano Lilliu vennero arrestati con l'accusa di peculato e falso ideologico.

Il 25 febbraio lo stadio viene dichiarato inagibile e le partite contro Torino, Sampdoria e Fiorentina vengono giocate a porte chiuse mentre quelle successive con Inter, Udinese, Parma e Lazio si giocano a Trieste.

Il 9 maggio scorso c'è stata la prima condanna al processo per falso e peculato per lo stadio di Is Arenas.
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