Una serata di festa, innanzitutto. Ma anche un momento di celebrazione, di condivisione, di integrazione. La manifestazione '56 anni dall'indipendenza della Nigeria', organizzata dall'Associazione Nigeria Union Association Sardegna Cagliari e patrocinata dal Comune, sarà tutto questo e forse ancor di più. L'appuntamento è per oggi 1 ottobre, in piazza Matteotti, alle 16, e la serata proseguirà sino all'imbrunire, intorno alle 20. La manifestazione sarà accompagnata dal live di una band che suonerà musica tradizionale nigeriana ed è ovviamente aperta a tutta la popolazione quartese che avrà piacere di partecipare.

L'evento rientra infatti un progetto più vasto dell'Amministrazione che intende favorire l'integrazione e lo scambio culturale. L'Associazione Nigeria Union Association Sardegna Cagliari è la prima associazione di nigeriani dell'area vasta e ha sede a Quartu, laddove la comunità risulta, insieme a quella senegalese, tra le più numerose della città. Anche per questo motivo e per offrire a tutti la possibilità di condividere il momento di festa lo spettacolo sarà gratuito.

L'Assessore a Cultura e Tradizioni Popolari Lucia Baire promuove la proposta della comunità e sottolinea come "troppo spesso si manifestano tensioni tra popolazione autoctona, portatrice della cultura locale, e popolazione straniera, che porta tradizioni differenti. Eventi come questo sono quindi un ottimo incentivo all'accoglienza, e la valenza culturale dell'iniziativa, volta anche alla promozione delle tradizioni popolari nigeriane, è un monito per una più completa integrazione, per questa conoscenza tra culture.

Le tradizioni popolari sono anche questo: uno splendido strumento di inclusione e anzitutto un fatto culturale". Anche il Sindaco Stefano Delunas conferma la bontà dell'iniziativa, che peraltro "avviene a pochi giorni dal 3 ottobre, recentemente istituita dal Governo come Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione. Uno stimolo in più per sensibilizzare l'opinione pubblica alla solidarietà civile nei confronti dei migranti, e quindi al rispetto della dignità umana e del valore della vita". Quartu Sant'Elena, 28 settembre 2016.
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