Il gup di Milano Livio Cristofano ha rinviato a giudizio tutti e 16 gli imputati - 13 persone fisiche e tre banche - per il caso Mps.

Tra loro ci sono gli ex vertici e manager del Monte dei Paschi di Siena, Giuseppe Mussari, Antonio Vigni e Gian Luca Baldassarri, la banca Deutsche Bank (cinque ex dipendenti sono finiti a processo), della filiale inglese e italiana dell'istituto tedesco, della filiale londinese della giapponese Nomura, di Nomura International Plc.

La prima udienza è stata fissata per il 15 dicembre davanti ai giudici della seconda sezione penale di Milano.

Il gup che ha escluso l'aggravante della transnazionalità si pronuncerà invece il 14 ottobre sulla richiesta di patteggiamento, che prevede 600 mila euro di sanzione penale e una confisca di 10 milioni avanzata da Monte Paschi, indagata per aver violato al legge 231 del 2001 in base sulla responsabilita' amministrativa degli enti.

Al centro delle indagini, trasmesse dalla Procura di Siena a Milano e affidate ai pm Stefano Civardi, Mauro Clerici e Giordano Baggio, ci sono le operazioni sui derivati Santorini e Alexandria, sul prestito ibrido Fresh e sulla cartolarizzazione Chianti Classico.

Operazioni, attraverso le quali, secondo l'accusa, sarebbero servite a mascherare nei bilanci le perdite realizzate da Rocca Salimbeni dopo l'acquisto di Antonveneta.

Oltre all'ex presidente di Mps Mussari, dell'ex direttore generale Vigni e dell'ex responsabile dell'area finanza Baldassarri, dovranno affrontare il processo anche l'ex direttore finanziario di Rocca Salimbeni Daniele Pirondini e l'ex responsabile Alm Marco Di Santo. Sul banco degli imputati il 15 dicimebre ci saranno anche 6 ex dirigenti della filiale londinese di Deutsche Bank, Ivor Dunbar, Michele Faissola, Michele Foresti, Dario Schiraldi, Matteo Vaghi e Marco Veroni, e due ex manager di Nomura, l'ex ceo Sadeq Sayeed e l'ex responsabile vendite per l'Europa e il Medio Oriente Raffaele Ricci.

Le accuse, a vario titolo, sono di falso in bilancio, aggiotaggio, falso in prospetto e ostacolo all'autorità di vigilanza. LaPresse
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