C'è un lieto fine sulla vicenda della Sarmed. La chiusura della fabbrica che a Villacidro produce cateteri sembrava scontata dopo la decisione del tribunale di far sgomberare i locali entro 31 dicembre per mettere fine allo scontro tra Sarmed e Igm sulla questione dell'affitto. Hanno tentato di cucire lo strappo anche i sindacati con l'aiuto della Regione.

Ieri in aula consiliare, c'è stato un faccia a faccia tra le parti davanti al pubblico dei lavoratori con la sindaca in veste di moderatore. Da una parte Giovanni Muscas, a capo del gruppo Isa di cui fa parte Igm (proprietaria dei locali affittati a Sarmed) a difendere le sue ragioni e la richiesta di un aumento del costo dell'affitto «fermo dal 2003» e ritoccato solo da indicizzazioni dell'Istat. Dall'altra, il presidente della Sarmed Luciano Fecondini a ricordare le difficoltà di un'azienda che «ha iniziato a pagare 86 mila euro e si ritrova a versarne 100 mila, pronta ad andare via e trasferire tutto ad Iglesias e nelle altre sedi fuori Sardegna».

La sindaca Marta Cabriolu con polso duro ha invitato le parti a ragionare e a non lasciare l'aula senza un accordo. Trattativa estenuante. Alla fine i due imprenditori raggiungono il sospirato accordo e con una stretta di mano e un applauso si sigla l'accordo che ora darà vita a un contratto a nuove condizioni salvando i posti di lavoro. (s.p.)

© Riproduzione riservata