Una legge che dia nuova vita ai piccoli centri, che freni lo spopolamento e la desertificazione dei servizi nei paesi sotto i 5000 abitanti che in Sardegna superano l'80%.

Il sì della Camera è poco più che un segnale positivo, ma si tratta di un passo determinante per portare il disegno in Senato e sperare che diventi legge.

Questo l'auspicio del gruppo pd alla Camera che in una nota ha sottolineato come il progetto sia già naufragato nelle passate legislature.

L'idea è quella già ribadita più volte da amministratori locali e politici: tutelare le piccole realtà che in Italia costituiscono la maggioranza dei Comuni.

Il disegno di legge si articola su alcuni punti chiave: una strategia per le aree interne che garantisca il potenziamento dei servizi (salute, istruzione e mobilità), i piani di sviluppo rurale che saranno gestiti dalle Regioni, una politica che non sia basata solo sui numeri e che tenga nella giusta considerazione le piccole realtà. A questo dovrebbe aggiungersi una più attenta riqualificazione del territorio con particolare attenzione ai centri storici dei paesi meno popolosi.

In base a uno studio pubblicato sul sito della Regione, nell'arco di cinque anni la Sardegna ha perso migliaia di residenti, maglia nera della classifica è la provincia del Medio-Campidano nella quale tutti i comuni hanno registrato una diminuzione della popolazione (fatta eccezione per Sanluri che si è fermato alla crescita zero).

In questa graduatoria spicca Baradili, il paese meno affollato dell'Isola con soli 84 abitanti.
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