Berlusconi compie 80 anni: "Ho vissuto sempre come se ne avessi 40, fino alla malattia"
"Nella mia vita non ho mai pensato all'età. Al contrario, ho sempre vissuto come se avessi quarant'anni, perché così mi sentivo: pieno di curiosità, di voglia di fare".
Silvio Berlusconi compie 80 anni, molti dei quali trascorsi al centro della vita politica e sociale del nostro Paese: imprenditore, editore di giornali e editore televisivo, ex Cavaliere del lavoro, tre volte primo ministro e fondatore di Forza Italia, partito con cui nel 1994 vince le elezioni e va al governo.
Una storia "pubblica" interrotta dalla malattia e dall'intervento al cuore, un'operazione con cui - ha detto l'ex Cavaliere - "è arrivata forte la consapevolezza che sono un uomo di 80 anni. E ora sto guardando in modo ancora incerto a quello che può essere il mio futuro".
Il 29 settembre sarà un giorno da ricordare per Berlusconi, ma - afferma - nessuna festa di compleanno. "Farò solo una cena con i miei cinque figli e ho pregato tutti quanti di non farmi nessun regalo. Se proprio vogliono, facciano beneficenza".
Perché la cosa che ha realizzato in questi ultimi mesi, dice, "è che passerò più tempo con i miei figli e i miei nipoti. Dedicherò più tempo alle persone a cui voglio bene. Come ho fatto questa estate. Ed è giusto così: cinque figli e dieci nipoti fanno un patriarca. E io questo mi sento".
LA POLITICA - Berlusconi, in un'intervista rilasciata in occasione del suo compleanno, ha parlato anche di politica e ha detto: "Non mi ha mai appassionato. Mi ha fatto solo spendere un sacco di tempo e di energie. Se sono sceso in campo è solo per impedire l'ascesa dei comunisti al potere, visto che Tangentopoli aveva praticamente cancellato la storia e i protagonisti di tutti e cinque i partiti democratici che ci avevano governato per cinquant'anni. So solo che tanto in politica estera quanto in politica interna non ho mai sbagliato un colpo. E non sono caduto per colpa mia".
80 ANNI, IL MOMENTO PIÙ BELLO - L'ex premier ricorda quando il padre Luigi, antifascista rifugiato in Svizzera dopo l'8 settembre, rientrò in Italia per raggiungere la famiglia a Oltrona di San Mamette, il comune in provincia di Como dove erano sfollati per sfuggire ai bombardamenti. "Avevo solo nove anni ma quel giorno lontano lo ricordo come se fosse ieri. Quando scese dal treno che arrivava da Como mi prese in braccio e mi portò tra le braccia fino a casa, mentre io lo riempivo di baci. Ecco, quello è stato il giorno più bello della mia vita".
IL GIORNO PIÙ BRUTTO - "Ho avuto una famiglia eccezionale", ha continuato Berlusconi. "Mamma e papà mi sono sempre stati vicino e mi hanno sempre sostenuto, anche quando non erano d'accordo su certe mie scelte. Ma i giorni più tristi sono stati quando sono scomparsi i suoi genitori, in particolare mamma Rosa: "Perderla è stata una
sofferenza forte, profonda".
IL CALCIO E IL MILAN - "Ho solo un rimpianto, quello di non aver potuto lavorare sul Milan come avrei voluto. Se negli ultimi anni il Milan non è stato come prima è solo perché non ho avuto più tempo per occuparmene personalmente". Come presidente della società rossonera ha vinto in 30 anni tutto quello che una squadra di calcio può vincere.