L'imprenditore del lusso Alberico Antonio Giulio Cetti Serbelloni, 60enne di Milano, è stato arrestato negli Emirati Arabi, ad Abu Dhabi, per una frode al fisco di un miliardo di euro tramite società fantasma appositamente costituite sia in Italia che all'estero.

Era ricercato dal 2015, quando la magistratura milanese, con un'ordinanza a firma della gip Alessandra Cerreti, lo aveva condannato a 8 anni e 8 mesi di carcere.

Rampollo dell'omonima famiglia nobile meneghina e noto nei circoli finanziari del capoluogo lombardo per le sue attività nel mondo dell'arte, prima della fuga all'estero l'imprenditore viveva a Forte dei Marmi, dove aveva in programma la realizzazione di un resort di lusso.

La sua società, con sede legale in via Turati a Milano, rendeva servizi informatici per aste mondiali a collezionisti e venditori di opere, da classiche greco-romane a contemporanee.

Cetti Serbelloni era finito in manette in Italia già nel 2007 a seguito di un'indagine della Guardia di finanza partita nel 2002. Processato, nel 2015, viene condannato a 8 anni e 8 mesi. Prima scappa in Marocco, poi ad Abu Dhabi dove, spiegano gli investigatori, "conduce un'esistenza dorata".

Rintracciato dai Carabinieri di Milano, in attesa dell'estradizione Cetti Serbelloni è stato arrestato dalle forze dell'ordine arabe a seguito dell'intervento dell'Interpool.
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