All'età di 93 anni e dopo due settimane di ricovero in ospedale a Tel Aviv è morto l'ex presidente di Israele Shimon Peres.

Era l'ultimo dei Padri fondatori di Israele insignito del premio Nobel per la pace nel 1993, insieme all'allora premier Yitzhak Rabin e al presidente palestinese Yasser Arafat, dopo la firma degli accordi di Oslo.

La sua vita e quella di Israele si sono intrecciate fin dal 1948 anno di nascita dello Stato.

È stato vice-ministro, ministro, primo ministro e infine presidente.

Uscito dalla scena politica due anni fa, Peres era stato sempre attivo con la sua Fondazione, il Centro Peres per la Pace di Jaffa per promuovere il dialogo fra ebrei e arabi.

L'attuale primo ministro Benjamin Netanyahu, con il quale non erano mancati motivi di attrito, ha espresso "un profondo, personale cordoglio per la morte di un diletto della nazione".

I primo ministro israeliano ha convocato per questa mattina un riunione straordinaria del governo per ricordare l'ex presidente.

IL RICORDO DI OBAMA E HOLLANDE - "Una luce si è spenta, ma la speranza che ci ha dato brillerà per sempre". Così Barack Obama ha ricordato "il mio amico Shimon" in una dichiarazione dopo l'annuncio della morte dell'ex presidente israeliano, come lui premio Nobel per la Pace.

Per Obama "ci sono poche persone che vivono con noi nel mondo che hanno cambiato il corso della storia umana, non solo con il loro ruolo negli eventi umani, ma perché hanno allargato i confini della nostra immaginazione morale e ci hanno spinto a chiedere di più da noi. Il mio amico Shimon era una di queste persone".

Il presidente francese François Hollande ha parlato del leader israeliano come di uno "tra gli statisti più illustri del suo Paese, tra i difensori più ardenti della pace. E la Francia perde un amico fedele".

VENERDÌ IL FUNERALE - I media riportano che il presidente Usa parteciperà ai funerali di Peres che si prevede si svolgeranno venerdì, insieme a una schiera di politici e religiosi attesi da tutto il mondo in Israele.

ULTIMO GESTO DI GENEROSITÀ - L'ex presidente israeliano ha donato le sue cornee come ultimo atto di generosità verso gli altri. Ad annunciarlo è stato l suo medico personale, nonché genero, Rafi Walden, spiegando che il 93enne premio Nobel era in buona salute fino al giorno del suo ictus.

"La sua vita si è conclusa bruscamente mentre stava ancora lavorando alla sua grande passione, il rafforzamento dello Stato e la lotta per la pace. La sua eredità resterà con tutti noi", ha detto Walden aggiungendo che Peres è morto senza soffrire.

E la figlia Tzivia ha anche anticipato che suo padre aveva scritto un libro, da pubblicare postumo, secondo i suoi desideri; così come aveva anche scelto il luogo dove desiderava essere sepolto: il monte Herzl, accanto ai Padri della patria.

IL CORDOGLIO DALL'ITALIA - Anche il premier Matteo Renzi ha voluto salutare Peres come "un grande del nostro tempo, un uomo di pace. Bisogna rendere omaggio - ha detto - alla sua figura e alla sua saggezza".

E il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha definito Peres, "grande leader israeliano, Nobel per gli accordi di Oslo, instancabile sostenitore della soluzione dei due Stati".

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