Arrivano in quattro fino a Funtana Muggiadorgiu, acqua fresca e buona per ciclisti e camminatori assetati, arrancando sui pedali lungo la strada-vergogna franata e ormai impraticabile che attraversa le montagne-spettacolo di Talana con le fioriture gialle della ginestra dell'Etna (qui la chiamano adanu ) e che un tempo portava fino a Villagrande.

Guardano il fuoristrada verde dell'Agenzia Forestas con il simbolo dei Quattro mori e chiedono cosa significa quella benda e quei tratti somatici da africani.

Da dove venite? "Olanda, a long way". Una lunga strada davvero. Ci sono le capre in equilibrio sul ciglio del burrone. Domandano: qui si trovano animali selvatici? Risponde con un sorriso Salvatore Mele, direttore di Forestas Ogliastra: "Wild porks". Quei maiali selvatici che danno prosciutti da gourmet per i quali i talanesi sono famosi e che celebrano in un'affollata sagra d'agosto.

OLANDESI IN TOUR Ma la questione è un'altra. Che ci fanno due coppie di olandesi a Sorberine, paradiso verde e di roccia a Talana? Soltanto turisti erranti sulle strade d'Ogliastra, a una ventina di chilometri dalle lunghe spiagge di Lotzorai? Macché. Qui arrivano da tutta Europa. Per calarsi dalla cascata di Su Niu de su puggione (quasi quaranta metri), passaggi spericolati sull'acqua con le corde e le mute da sub. Si arrampicano sulle rocce di porfido, un Selvaggio rosso o rosa che cambia tonalità in base all'intensità della luce e all'ora. Uno spettacolo tra lecci, ginepri, filliree, corbezzoli e olivastri ultrasecolari. "Anche nei mesi scorsi sono arrivati gruppi di tedeschi, francesi, finlandesi", dice il capocantiere di Sorberine, Sebastiano Serra. Questo è il paradiso per gli appassionati di torrentismo (lo chiamano anche canyoning), quasi una cavalcata tra salti delle cascate e strette gole, soprattutto da aprile in poi, quando la portata dell'acqua lo consente. È una delle cascate più rinomate di tutto il continente, il tam tam tra gli appassionati europei la mette ai primi posti.

Si percorre il tracciato che porta a una serie di punti panoramici sulla valle e sulle montagne vicine. Con l'autunno in arrivo (e finalmente con le prime piogge) le vie d'acqua riprenderanno vigore. E lo spettacolo sarà da non perdere, come ben sanno gli ospiti che arrivano da tutta Europa (meno i sardi, tranne gli appassionati di trekking). Si passa sopra Sa Cafa der beccoso, la grotta nascosta dove in febbraio i caprari calavano i caproni per evitare la monta delle femmine (li riportavano su a fine maggio), ricordano Sebastiano Serra e Marcello Arzu, talanesi, dipendenti di Forestas, esperti conoscitori del territorio. Si ammira la spettacolare cascata di porfidi del monumento naturale di monte Carcangiu. Poi si arriva a Su Chirridoriu, il balcone. Ci si affaccia in sicurezza su uno strapiombo di almeno 150 metri, protetti da un parapetto naturale in granito. Qui l'uomo non ha messo una pietra, ha fatto tutto la natura. È il cuore di Sorberine, meraviglia talanese nel cuore dell'Ogliastra. Si ammirano le pareti di porfidi rosa, battezzate il duomo: sembrano sfidare il cielo. Panorami a perdita d'occhio. Si vede monte Mundugia, la montagna che nasconde un piccolo tesoro. «Si tratta di Su paule'e Mundugia, l'unico lago naturale sui monti presente in Sardegna - spiega il direttore Salvatore Mele - l'altro, il più conosciuto è Baratz, sul mare. Mundugia è grande non più di tre-quattro ettari, la roccia si riflette sull'acqua quando è in piena, è un vero spettacolo della natura. Con i fondi dell'Unione europea, l'Ente foreste ha sistemato i sentieri che portano al lago».

CHIESE ORTODOSSE Lo sguardo spazia per chilometri. Baunei, Triei, Genna Silana, sullo sfondo Monte Santo, la spettacolare falesia del golfo di Orosei. "Era la montagna sacra degli ortodossi - aggiunge Mele - fino al 1054, anno dello scisma d'Oriente, in tutta la zona erano numerose le chiese di rito ortodosso". Sorberine sarà presto al centro di manifestazioni e iniziative. Comune e Forestas sono in sintonia. Il sindaco Franco Tendas punta a una giornata tipo Foreste aperte per far conoscere il complesso di guglie e cascate apprezzato dagli appassionati di torrentismo. Chiede alla Regione anche di finanziare il progetto per recuperare la strada franata. «Non ci interessa realizzare un'arteria a due corsie, ma almeno una strada sicura, che sia un'apripista per un'area da valorizzare seriamente senza deturparla, potrebbe essere un'occasione per tutta l'Ogliastra».

I 215 SCALINI Sorberine va fatta conoscere. Anche nell'Isola. Quei sentieri nel verde possono favorire la nascita di un turismo ambientale che coinvolga giovani e associazioni. Qui è stato fatto un buon lavoro. Basti ricordare i 215 scalini nella roccia tra le guglie di fronte a Chirridoriu, il grande balcone, che agevolano gli escursionisti. Ora anche le vecchie mulattiere tra i ginepri saranno ripristinate. Il Selvaggio rosso è pronto per nuove avventure.
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