Quattordici tra appartamenti e ville, tre aziende a Elmas e Sestu, 44 terreni, partecipazioni societarie, quattro cavalli da corsa, un'auto, 16 rapporti di natura finanziaria (conti correnti, titoli e polizze) e 20 mila euro in contanti.

Sono i beni del valore complessivo di due milioni e trecentomila euro sequestrati dal Comando provinciale di Cagliari della Guardia di Finanza al boss della droga di Sestu Ignazio Palla, 55 anni, di Sestu, considerato uno dei più potenti boss della droga in Sardegna.

L'uomo era stato arrestato alla fine del 2015 dopo che erano stati sequestrati 25 chili di cocaina.

Secondo gli accertamenti dei finanzieri, coordinati dal magistratoi della direzione distrettuale antimafia di Cagliari Guido Pani, Palla era ai vertici di una organizzazione che trafficava droga e con i proventi degli stupefacenti in trent'anni aveva accumulato i beni che gli sono stati sequestrati.

Al fisco, Palla non dichiarava alcun reddito, se non pochi euro in alcune occasioni.

I beni erano tutti intestati a prestanome e per questo gli investigatori delle Fiamme gialle hanno impiegato un po' di tempo per ricostruire l'esatto ammontare dei beni.

Il provvedimento di sequestro è stato emesso dal tribunale di Cagliari su proposta della Dda.

La banda capeggiata da Palla trafficava droga dall'Olanda alla Sardegna. Funzionava così: dall'Isola mandavano i soldi per pagare la droga in Olanda nascondendoli in alcune auto nelle quali erano state ricavate delle intercapedini. Ricevuto il denaro, i trafficanti olandesi mandavano i carichi di cocaina in Sardegna a bordo di camion di una ditta di fiori, nascosta tra tulipani e orchidee.

Nell'ottobre del 2013 un camion fu intercettato a Bardonecchia,: dentro c'erano 25 chili di cocaina.

I due corrieri vennero arrestati e da lì iniziarono le indagini per risalire ai trafficanti.

Palla, secondo quanto hanno verificato le forze dell'ordine, non è mai entrato in contatto diretto con i corrieri ma solo con il fornitore in Olanda.

Dalle intercettazioni telefoniche è emerso che il capo non usava mai il termine droga ma diceva: "Le ragazze sono pronte. Stiamo preparando le prostitute".
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