"Qualora il territorio boschivo sia tutelato anche con specifico provvedimento che ne riconosca il notevole interesse pubblico per ragioni di carattere paesaggistico-culturale, gli interventi forestali, già compatibili con la tutela dei caratteri morfologici tutelati per legge, richiedono la valutazione della loro compatibilità con lo specifico valore paesaggistico espressamente riconosciuto e tutelato nel provvedimento, mediante ricorso alla previa autorizzazione paesaggistica".

È questo il passaggio fondamentale del parere con cui l'ufficio legislativo del Ministero dei beni e delle attività culturali sembra chiudere definitivamente la disputa sui tagli nella foresta del Marganai - oasi ambientale del Sulcis e sito di interesse comunitario - dando così ragione al soprintendente regionale ai beni paesaggistici Fausto Martino. Risposta chiara: nessun taglio senza autorizzazione paesaggistica.

Una vicenda su cui sta indagando anche la Procura di Cagliari, che da un anno ha aperto un'inchiesta per violazione delle norme paesaggistiche quale ipotesi di reato, delegando i carabinieri del nucleo di Tutela del paesaggio ad acquisire gli atti presso gli uffici di Forestas e degli assessorati regionali all'Ambiente e agli Enti locali.

LA QUERELLE - La vicenda nasce dalla decisione del Comune di Domusnovas di tagliare 540 ettari di leccio, corbezzolo, fillirea e macchia alta nella foresta del Marganai.

La legna doveva essere tagliata per poi essere venduta: un intervento definito di “coltura” da diluire nell'arco di una decina di anni, che nelle intenzioni doveva creare posti di lavoro e aveva ottenuto il via libera di Forestas (l'ex Ente Foreste) e Regione, trovando però la ferma opposizione dalle associazioni ambientaliste.

I tagli, secondo una prima sommaria verifica, si inserirebbero in un piano di gestione elaborato sin dal 2010 e della durata decennale. Il primo traguardo dell'operazione è stato raggiunto a fine 2014: il passo successivo era previsto per la primavera 2015, ma poco prima era esplosa la polemica sui siti web e sulla stampa. Così le motoseghe erano state spente con un provvedimento della Soprintendenza datato 24 settembre 2015, nonostante Forestas abbia sempre sostenuto che il via libera paesaggistico per operare in quel modo non era necessario.

Tesi ora sconfessata dal Ministero, che col parere pubblicato l'8 settembre chiarisce una volta per tutte che un intervento così radicale, in un'oasi protetta qual è la foresta del Marganai, non può essere eseguito senza l'autorizzazione paesaggistica.
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