Centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza in tutta la Catalogna per chiedere l'indipendenza in occasione della Diada, la festa nazionale della regione.

Circa 540mila cittadini si sono riuniti nelle cinque maggiori città catalane (Barcellona, Tarragona, Salt, Berga e Lleida) agitando bandiere gialle e ballando a tempo di musica. Tra loro anche il presidente catalano, il secessionista Carles Puigdemont, la presidente del Parlamento Carme Forcaldell e il sindaco di Barcellona Ada Colau.

La manifestazione per la festa nazionale catalana, la Diada, è stata occasione per fare pressioni verso l'indipendenza della Catalogna nel 2017, nonostante i continui divieti a suon di leggi da parte del governo centrale di Madrid che però si trova ad affrontare una situazione di stallo. I leader locali sperano infatti di sfruttare questo momento di confusione politica per ribadire le istanze di autonomia della regione.

Il parlamento catalano, sfidando il veto della Corte costituzionale spagnola, ha varato in marzo il processo di indipendenza che dovrebbe terminare con l'approvazione delle tre leggi costituenti della futura Repubblica di Catalogna nel luglio 2017. Il governo di Madrid del premier uscente Mariano Rajoy si era sempre opposto alle spinte secessionistiche di Barcellona, che considera anti-costituzionali.

Puigdemont ha annunciato che a fine settembre proporrà a Madrid la convocazione di un referendum sull'indipendenza. Un'ipotesi che finora il governo spagnolo ha sempre scartato.

Il presidente catalano ha detto anche che prevede di convocare elezioni costituenti della nuova repubblica prima della Diada del 2017. "Io insisto nel dire ancora una volta che questo è un processo che deve essere concordato con il governo spagnolo... E un referendum è il meccanismo migliore per scoprire se la gente vuole essere indipendente o no", ha dichiarato in conferenza stampa Puigdemont.
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