Prima ha dato fiducia al progetto della società Gonnosfanadiga Ltd per la costruzione dell’impianto termodinamico solare di 55 MWe, ma poi è tornato sui suoi passi.

La rescissione da un contratto preliminare pieno di incertezze per Tore Marras, 62 anni, insegnante e consigliere comunale di Gonnosfanadiga, è stata una scelta obbligata per salvare le sue terre.

Dopo una prima illusione, ha deciso di rescindere dal contratto firmato nel 2012 con il quale avrebbe dovuto cedere 42 ettari di terra a Pauli de Cungiau. «Ho sospettato un possibile raggiro, per questo mi sono fermato», commenta.

Perché ha fatto dietro front? «Il problema non riguarda l’idea del termodinamico che sostengo in pieno, ma il progetto in sé e la scarsa fiducia verso la società proponente che si è dimostrata inattendibile. Non ha mantenuto nemmeno gli accordi presi in fase preliminari. Non sono arrivati i riconoscimenti economici promessi per la disponibilità dei privati a mantenere l'impegno in fase progettuale».

Ora si è unito al fronte del no? «Diciamo che condivido la protesta contro il modus operandi di questa società che scavalca la Regione passando dal Governo per ottenere il suo obiettivo»
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