Gli edifici, in vent'anni, sono quasi raddoppiati. Peccato che il campo sosta rom sia nato con diciotto baracche dotate di servizi comuni.

Accanto ad esse, quelle abusive non si contano. Per questo ieri carabinieri e polizia locale, dopo una verifica dello stato dei luoghi, hanno notificato alla comunità xoraxané una diffida del Comune: i caseggiati non a norma dovranno essere demoliti per questioni igienico-sanitarie e di sicurezza.

Inutile dire che nel campo sosta di Pitz'e Pranu, al confine con Dolianova e Settimo, i 106 rom non l'abbiano presa bene.

«Siamo qui dal 1996», dice Maurizio Selimovic, esponente di una delle prime famiglie che si insediarono a Pitz'e Pranu. «Una cosa del genere non era mai accaduta. Se vogliamo dire che tutto il campo è abusivo, diciamolo pure. Ma non siamo incivili: noi vogliamo integrarci».
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