Faccia a faccia a Maranello, quartier generale della Ferrari in provincia di Modena, tra Matteo Renzi e Angela Merkel.

Ad accogliere la cancelliera tedesca anche la dirigenza del Cavallino e di Fca, Sergio Marchionne e John Elkann in testa.

Sul piatto del vertice bilaterale, cui hanno partecipato anche i ministri dei due governi, i temi economici e quello dei migranti, la stabilità europea, la sicurezza e la lotta al terrorismo.

Prima del round di colloqui, il premier e la cancelliera hanno ricevuto una delegazione delle squadre di soccorso impegnate nelle regioni del Centro Italia colpite dal tragico terremoto dello scorso 24 agosto.

E anche nella conferenza stampa al termine dell'incontro Renzi (che ha confermato che sarà Vasco Errani il commissario che dovrà vigilare sulla ricostruzione post-sisma) e Merkel hanno voluto ringraziare tutti i soccorritori, intervenuti con solerzia nei comuni devastati.

UNA SCUOLA PER I TERREMOTATI - La Germania ha assunto "impegni concreti di solidarietà" per aiutare la ricostruzione.

Il governo di Berlino, in particolare, ha deciso di finanziare la costruzione di una nuova scuola, ma iniziative saranno prese anche da imprenditori e mondo del calcio.

FLESSIBILITÀ - La Merkel ha anche aperto alla possibilità di concedere più flessibilità all'Italia, per fare fronte alla ricostruzione post-sisma (e non solo): "Roma presenterà un progetto, lo farà in modo trasparente, e allora troveremo una soluzione", ha dichiarato la cancelliera, precisando che comunque "è una decisione che spetta alla Commissione".

MIGRANTI - I due leader hanno parlato, poi, di immigrazione.

"Dobbiamo lavorare a livello Ue per affermare con più determinazione il principio del rimpatrio di coloro che non hanno diritto all'accoglienza", ha detto Renzi. Aggiungendo: "La Germania ha accolto 1 milione di persone, noi stiamo facendo di tutto per salvare vite umane, ma non è pensabile di poter accogliere tutti".

Anche la cancelliera ha rimarcato la "collaborazione intensa tra i nostri Paesi" sul tema dei migranti. "All'inizio c'erano divergenze - ha detto - oggi, invece, abbiamo un'agenda comune sulla gestione delle frontiere esterne".

"Anche l'impegno sul rimpatrio di chi non ha requisiti deve essere comune", ha proseguito la numero uno di Berlino. "Chi non ha diritto a rimanere deve tornare".

L'EUROPA - Sul futuro dell'Ue, il premier, in accordo con la collega, ha sottolineato la necessità di "colorare l'Europa di futuro". "Dopo il referendum sulla Brexit, in molti hanno detto che l'Ue è finita. Non è vero".

Ancora: "L'Europa non deve essere più considerata dall'opinione pubblica come il luogo delle pagelle, dove ci viene detto cosa fare e cosa no. Al contrario, deve essere il luogo della speranza".
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