"Una violazione dei diritti umani basilari".

Così Mario Barbuto, presidente dell'Unione Italiana Ciechi, definisce il caso di una donna pugliese, non vedente, che si è vista chiudere le porte in faccia da un hotel di Rimini, dove intendeva trascorrere tre giorni assieme al suo cane guida.

È stata la stessa Uic a denunciare pubblicamente quanto accaduto, precisando che l'albergo aveva inizialmente accettato la prenotazione telefonica della turista.

Salvo poi cambiare idea una volta appreso che sarebbe arrivata nella struttura con il suo fido e inseparabile acccompagnatore a quattro zampe.

Alla signora gli addetti alla reception avrebbero spiegato che la "politica aziendale" non permetteva l'ingresso di animali.

Risultato: la donna ha dovuto rinunciare alla sua vacanza e l'associazione che tutela i non vedenti ha diffuso una nota ufficiale per manifestare tutta la sua indignazione.

"La legge - ricorda lo stesso presidente Barbato - stabilisce che i ciechi con cane guida possono entrare in tutti i luoghi aperti al pubblico".
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