Il portavoce dello Stato islamico, Abu Muhammad al-Adnani, è stato ucciso ad Aleppo, in Siria.

Lo ha annunciato l'agenzia stampa Amaq, affiliata al gruppo jihadista, anche se fonti del Pentagono non confermano la notizia, limitandosi a parlare di "un importante leader dell'Isis" neutralizzato durante un raid aereo.

Secondo Amaq, invece, Adnani è stato ucciso "mentre valutava le operazioni per respingere le campagne militari contro Aleppo", provincia dove l'Isis controlla alcune zone.

L'agenzia non ha poi dichiarato come il militante sia stato ucciso.

Lo spiega, però, confermando di fatto la notizia, il ministero della Difesa russo.

Il Cremlino ha infatti dichiarato che sono stati aerei russi ad aver ucciso al-Adnani, precisando che è stato coinvolto assieme ad altri 40 militanti islamisti sulla regione siriana di Maaratat-Umm Khaush, nella provincia di Aleppo.

L'Iraq a gennaio aveva annunciato che Adnani era stato ferito in un attacco aereo nella provincia di Anbar; poi il portavoce si era spostato a Mosul, roccaforte dello Stato islamico nel Paese.

Siriano di Idlib, il capo della propaganda dell'Isis aveva promesso fedeltà ad al Qaeda oltre un decennio fa ed era stato imprigionato dalle forze americane in Iraq, secondo Brookings Institution.

Nel giugno 2014 aveva dichiarato in un comunicato l'istituzione dell'autoproclamato califfato in Siria e Iraq.

È stato spesso il volto del gruppo: a maggio rivolse un messaggio ai musulmani nel mondo, chiedendo loro di attaccare obiettivi negli Stati Uniti e in Europa durante il mese del Ramadan.
© Riproduzione riservata