Dopo la sentenza del Consiglio di Stato francese - diretta al Comune di Villeneuve-Loubet - ora anche l'alto commissariato Onu per i diritti umani chiede alle città transalpine di revocare i provvedimenti contro il burkini.

"Chiediamo a tutte le autorità locali che hanno adottato divieti simili di revocarli immediatamente", ha detto il portavoce dell'ufficio Onu per i diritti umani, Rupert Colville.

Le polemiche, in Francia, sono iniziate ai primi di agosto, quando Cannes ha introdotto il divieto di indossare il costume coprente - con velo incorporato - usato dalle donne musulmane sulle spiagge.

Quella decisione è stata oggi invalidata dal tribunale amministrativo di Nizza.

VALLS E LA MARIANNA - Sempre oggi, sui media e i social d'Oltralpe tiene banco l'ultima dichiarazione del premier Manuel Valls, inerente proprio il burkini.

Il primo ministro, che già nelle scorse settimane aveva dichiarato che il burkini è "contrario ai valori europei", ha rilanciato la sua battaglia identitaria, prendendo come esempio la Marianna, donna simbolo della nazione francese.

"Sulla questione femminile non possiamo transigere. Marianna, il simbolo della Republique, ha il seno nudo perché nutre il popolo, non è velata perché è libera. Questa è la Republique!. È questo quello che noi dobbiamo sempre difendere", le sue parole.

Ma alcuni intellettuali lo hanno duramente criticato.

Su tutti, Mathilde Larrere, storica di estrema sinistra, che su Twitter non ha esitato a dargli del "cretino". Spiegando: "Marianna ha il seno nudo perché è un'allegoria sul modello delle allegorie antiche. Insomma, non significa nulla, è solo un codice artistico".

Secondo un altro studioso, Nicolas Lebourg, invece, Valls identifica Marianna con la "Libertà che guida il popolo" dipinta da Delacroix. Un'associazione troppo riduttiva e imprecisa.
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