"Le donne straniere che decidono di venire in India è meglio che non indossino la gonna. È più sicuro, soprattutto se girano di notte o se visitano piccole città".

Fanno discutere le parole di Mahesh Sharma, ministro del Turismo indiano, che ha fatto approntare una sorta di vademecum per la sicurezza destinato a chi visita la Confederazione e in particolare la zona di Agra, che ospita il famoso Taj Mahal.

Tra le avvertenze, appunto, quella rivolta alle turiste: "Alcune parti dell'India, in particolare le città e i villaggi minori, hanno ancora gli stili tradizionali di vestire. Dunque, per la loro sicurezza, le viaggiatrici non dovrebbero indossare abiti corti o gonne". La cultura indiana, si aggiunge, "è diversa da quella occidentale".

Un avvertimento che suona come una resa delle autorità di fronte ai numerosi casi di stupro registrati nel Paese negli ultimi anni, che hanno visto come vittime donne occidentali e non.

Secondo statistiche recenti, in India ogni giorno vengono commessi 92 stupri, soprattutto nelle aree rurali. Il 79 per cento delle donne indiane, inoltre, ha ammesso di essere stata abusata o molestata.
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