«Voglio solo parlare con la mia famiglia: voglio vedere mia moglie e i miei figli».

Una sola richiesta dal carcere quella di Gianluigi Zuddas, il 52enne falegname di Siurgus Donigala che mercoledì sera, ha impugnato il fucile a pallettoni e ha sparato due colpi al petto di Massimo Setti, il compaesano con il quale aveva avuto mille diverbi.

In cella nel carcere di Uta, Zuddas è stato interrogato dal giudice per le indagini preliminari. Entro la prossima settimana (forse già mercoledì) è attesa la decisione del Gip.

«Ho sparato per difendermi». Questa la tesi difensiva: Gianluigi Zuddas avrebbe esploso due fucilate per arrestare la furia di Massimo Setti che, al termine dell'ennesima giornata trascorsa a scambiarsi insulti e minacce, era andato a cercare il rivale armato di bastone con l'intento di fargliela pagare.
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