Sostengono che quella attuale sia "una delle annate più difficili degli ultimi decenni".

Perché da un lato le aziende "si trovano costrette a fare i conti con uno stato di siccità che si protrae dall’inizio del 2016" e dall’altro "fanno la conta dei danni per i tanti roghi divampati nel corso della stagione estiva e culminati con l’incendio che nei giorni scorsi ha mandato in fumo l’agro di Luras".

Per questi motivi gli associati della Coldiretti Gallura chiedono che sia applicato con urgenza lo stato di calamità naturale.

«Dall’inizio dell’anno stiamo facendo i conti con una siccità senza precedenti – afferma il presidente della Coldiretti Gallura, Giambattista Manduco. I livelli di acqua presenti all’interno della Diga del Liscia sono ai minimi storici e i nostri soci sono stati costretti a rispettare le turnazioni per irrigare le colture e per abbeverare i propri animali. Chiediamo a tutti i sindaci del territorio e a tutte le istituzioni pubbliche che si attivino per avviare le pratiche per il riconoscimento dello stato di calamità naturale».

«L’incendio che nei giorni scorsi ha mandato in fumo centinaia di ettari in tutta la Gallura attaccando le sugherete e mettendo in ginocchio l’economia di decine di aziende agricole – aggiunge il direttore della Coldiretti Sassari e Gallura Ermanno Mazzetti – ha acuito uno stato di emergenza già elevato. Al momento è ancora difficile fare una stima dei danni ma dai primi elementi appare necessario attivare lo stato di calamità naturale per tutelare tutte le aziende che hanno perso gran parte della loro produzione».
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